“La bellezza del somaro”, film intenso che fu proiettato nelle sale qualche anno fa. Ce l’ho coi somari? Assolutamente no, ma quando si parla di bellezza certo non ti viene in mente un asino, semmai un purosangue, anche se gli asinelli  sono carinissimi e questo periodo vanno di moda insieme ai buoi.

Questo mio prologo serviva a qualcosa?

Tra poco più di 24 ore la Lazio sarà chiamata in campo tra le mura amiche dello Stadio Olimpico e sarà l’occasione per provare a rispedire al mittente, almeno in parte, le critiche che in questi giorni hanno coinvolto panchina, calciatori, dirigenza, wisky, soda and rock’n roll.

Dopo il pareggio arrivato al Bentegodi, i tifosi si sono scatenati sul web con commenti impietosi verso Simone Inzaghi in particolar modo, c’è chi ha continuato a difenderlo e poi ci sono coloro che hanno semplicemente esternato insoddisfazione.
Torna protagonista sopra ogni cosa il modulo e la difesa a 3.
Il ritiro sarà servito a portare consiglio?

“Punitivo” il provvedimento preso da Claudio Lotito, anche se tutti si ostinano a chiamarlo “riflessivo”, ma per le riflessioni ci sarà tempo nel post partita. Soprattutto dopo aver visto il risultato sul tabellone.

A quanto si mormora, avanti ad oltranza con la retroguardia solita: un trittico e non un quartetto.

Intanto una tegola arriva potente sulla testa di Simone Inzaghi perché, dopo aver svolto tranquillamente l’allenamento di ieri, Lucas Leiva si è fermato ancora.
Nessun recupero last minute, nessun rischio come a Sassuolo, il mister pare non aver alcuna intenzione di percorrere i tempi.

Marusic si ferma, si ferma provando ad esserci per la gita fuori porta a Bergamo, diciamo che non piangiamo lacrime amare e sia Patric che Caceres intravedono uno spiraglio.

Altro ballottaggio, secondo me non sarebbe nemmeno da prendere in considerazione, vede in lizza per la maglia titolare Badelj e Cataldi.
Se il croato è lento, bisogna però ricordare che è preciso e sa assolvere il compito di regista, mentre Danilo potrà anche essere più rapido, ma velocità non è sinonimo di qualità.
E questo è il mio parere, di una che il più delle volte dimentica che Cataldi è in campionato e si chiede perché allora sia stato preso Badelj come vice Leiva.

Nella zona più avanzata del campo però,vi è il ballottaggio più agguerrito.
Chi accompagnerà Ciro Immobile?
Luis Alberto “the Phantom”, Correa lo sbarbatello con il dribbling in tasca, o Caicedo l’uomo sponda?
Lo spagnolo vuole tornare quello di un anno fa, ma al momento ha deluso le aspettative passeggiando per il campo. Due cross buoni sono poca roba per uno che aspetta il ritocco dell’ingaggio.
Joaquin invece vorrebbe scrollarsi di dosso l’etichetta dello “spaccapartite” trovando una titolarità stabile.
Tra i due litiganti il terzo gode, infatti al momento sembrerebbero crescere le quotazioni di Caicedo.

Attenzione, il tecnico piacentino in conferenza stampa ha dichiarato di “poterne usare almeno 2 su 3 e magari dal primo minuto”.
Allora cambiamo? Allora cambiamo?
Birboncello il mister, aggiunge suspence…

Arriviamo alla questione rognosa, ovvero la certezza assoluta, l’ho lasciata per ultima perché si sa, il pathos in teatro arriva sempre a fine atto.
La difesa rimane a 3, punto e non se ne esce.
E qui …. C’è qualcosa che mi sfugge.
Radu l’intoccabile, Acerbi iron man e?
Ho sentito nominare Wallace.
Ma questo Luiz Felipe non è più la nuova stella biancoceleste?
Vedete ad avere Jorge Mendes procuratore!
Chiedo venia per questa mia illazione, ma Wallace più volte è stato la Fortuna degli avversari.
Ha collezionato un palmares di errori grossolani che un normale difensore non commetterebbe in una carriera intera, Cavanda escluso. Ricordate Cavanda?
Momenti memorabili …

Simo’ guarda che il modulo lo conoscono tutti a memoria.
Cambiare troppo porterebbe confusione è vero, ma non cambiare mai è deleterio il più delle volte.
Soprattutto perché gli avversari possono studiarlo al Subuteo.

La bellezza del somaro, un modulo che può vivere di una sua stabilità, ma se vi aspettate spettacolo, allora rimarrete delusi.
Conclusione amara studiata però sulla scienza empirica del “Inzaghi’s Mantra”.

Aria di pentimenti? O cambiamenti?
No, nessuna buona nuova.

Lazio (3-5-2): Strakosha; Wallace, Acerbi, Radu; Patric (Caceres), Parolo, Badelj (Cataldi), Milinkovic-Savic, Lulic; Correa (Luis Alberto Caicedo), Immobile.

 

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